

COME E QUANDO AGISCE SATANA
Don Raul Salvucci - esorcista
Il più grande problema che di secolo in
secolo ha turbato i sonni di chi intende occuparsi di queste realtà è comunque
quello di capire COME E QUANDO.
Si può raggiungere la certezza che ci siano realmente
realtà spiritiche o non si tratti invece di
autentiche malattie. È questa difficoltà di fondo che induce molti a dubitare
dell'esistenza di questa realtà, scaricando ingiustamente tutto sulle malattie
mentali o nervose.
Avendo con la mia esperienza di oltre venti anni
seguito direttamente, e a volte per lungo tempo, migliaia di casi, ho potuto
raccogliere ricorrenti e costanti indicazioni per poter offrire alle persone
sofferenti alcuni spunti che ritengo validi e sicuri per la diagnosi delle
presenze malefiche. Le mie indagini non sono basate su intuizioni particolari,
di cui sono assolutamente dotato, e neppure su particolare sensibilità che
consenta, tastando il corpo del paziente, di scoprire la presenza delle
negatività. Uso invece dei test di ricerca che sono accessibili a tutti e che
ognuno che lo voglia può fare comodamente su se stesso. IL "FAI DA TE"
È oggi molto ricercato. I tre capitoli che seguono
sono un tentativo, spero utile e positivo, di trasportarlo nel tetro e
misterioso mondo dell'occulto, dove sembrano, rari e introvabili, esperti
sicuri per il difficile rebus.
Dei "12 sintomi" delle presenze malefiche, di
essi i primi tre sono fondamentali, nel senso che se non vi sono tutti e tre,
non c'è maleficio; al contrario se ci sono tutti e tre si può avere la certezza
che il maleficio vi sia.
Nei tre capitoli che seguiranno riporterò per
intero i "tre segni" fondamentali di cui sto parlando, rimandando poi al libro
stesso per avere la conoscenza e la spiegazione degli altri dieci segni che qui
non vengono riprodotti.
Primo sintomo: l'attacco notturno contro il sonno
La testa viene colpita incessantemente di giorno e
di notte. Ma l'attacco fondamentale e più decisivo, per la distruzione della
mente (psiche) e di riflesso poi di tutto il corpo, viene inferto nella notte,
perché durante la passività del sonno le forze del male possono agire più
comodamente.
Strumenti ordinari di tali disturbi sono gli
oggetti fatturati che vengono immessi nei cuscini, in modo che il contatto
diretto con la testa renda più forte ed efficace la loro radiazione malefica.
I sintomi nei disturbi del sonno sono: difficoltà
ad addormentarsi, risvegliarsi presto e non prendere più sonno, avere incubi,
sognare cioè cose brutte e angoscianti che si esprimono con forza nella mente
generando spavento, come sensazioni di cadere dall'alto, guidare una macchina
che non si riesce a controllare, vivere una situazione paurosa dalla quale non
c'è via di scampo.
È tale la forza di questi incubi che spesso
risvegliano il paziente lasciandolo in uno stato di paura e di sconvolgimento.
Questi sintomi possono presentarsi tutti o solo in parte, secondo la
costituzione dei vari organismi.
Quel che conta, per capire se sono fatti naturali
o no, è quello di guardare alle conseguenze che si riscontrano quando la notte
finisce: quando è ora di alzarsi per affrontare gli impegni della giornata, ci
si sente più stanchi e sfiniti di quando si è andati a letto. Il sonno non solo
non è stato riposante, ma ha creato un senso di sfinitezza generale su tutto il
corpo, per cui non ci si vorrebbe alzare. Alzandosi, diventa difficilissimo
affrontare e portare avanti i normali impegni che prima si facevano con una
certa soddisfazione, poiché ora diventano una ininterrotta tortura.
Perché questo accanimento nella notte?
Nella testa c'è la centralina di tutti i comandi
che regolano e ordinano il movimento di tutte le parti del corpo. La
funzionalità di questo centro di comando e di controllo è assicurata dal
ricambio che avviene durante il periodo del sonno: quando si perde in quantità
notevole il sonno, non si ha più la potenza per agire normalmente. Perciò
l'attacco sistematico al sonno, è il principio di distruzione della vita ed
elimina gradualmente nel soggetto colpito la possibilità di ogni resistenza
all'azione demolitrice degli spiriti del male. L'attacco all'organo centrale
della nostra vita psichica e vegetativa apre la porta al potere di trascinare
una persona dove si vuole.
Effetti dei disturbi del sonno. Quando tutte le
notti, senza interruzione si subisce una tale violenza, non è soltanto il fisico
a subirne le conseguenze, ma anche soprattutto la resistenza psichica a
crollare, con una catena di conseguenze che non è facile catalogare. Provo
tuttavia a fa me un elenco:
- perdita della personalità e della libertà per il
proprio comportamento. Dopo la devastazione del recupero che un buon sonno
dovrebbe offrire, si indebolisce la capacità di controllo e di autonomia,
cosicché gli influssi spiritici fanno da padroni.
Così si spiega, per esempio, la completa
inversione di tendenza del bravo marito che si sente stranamente attratto dalla
donna estranea che ricorre a questi mezzi.
Un marito ottimo, sereno e affettuose
attaccatissimo ai figli, molto legato alla moglie, di colpo non si riconosce
più. Non ama più, non vede più i figli, soffre di star in casa, si chiude in se
stesso, sembra inebetito, non dorme più i suoi sonni tranquilli, tradisce un
interno contrasto.
È come se una forza invisibile, di cui lui stesso
non capisce la provenienza, lo portasse a fare ciò che non vorrebbe.
Bisogna precisare che, in questi casi una perdita
delle capacità di volere non totale come nell'ossessione diabolica, ma è
talmente forte che, se non c'è un carattere consolidato unito a una difesa
religiosa, non si è capaci di resistere.
Tanta comprensione e tanta delicatezza verso chi
attraversa questi traumi è indispensabile per evitare il peggio;
- la mente è sconvolta.
Una continua "suggestione mentale la tiene
continuamente in opera di giorno nelle ore di insonnia della notte.
Pensieri falsi, interpretazioni distorte,
risentimenti, immaginazioni al di fuori di ogni realtà martellano la testa per
giorni, per mesi, e alla fine riescono a imporre false certezze che al momento
opportuno esplodono e diventano dirompenti, con espressioni e comportamenti
incomprensibili a chi li recepisce. È un vero martirio che, quando arriva al
culmine, scatena atteggiamenti violenti, rabbiosi, asociali soprattutto con i
familiari e apre, purtroppo la via a ricoveri in reparti di psichiatria o a
prescrizioni di forti dosi di psicofarmaci, che in questi casi non risolvono
nulla, anzi attenuano la capacità di reagire alle forze del male;
- questa agitazione mentale crea la
"deconcentrazione", cioè l'incapacità di fermare la mente per concentrarsi
sulle cose da fare. Chi lavora in ufficio non è efficiente e commette
pericolosi errori. Il ragazzo che va a scuola non riesce ad applicarsi, la
mente fugge continuamente dalle pagine del libro e quel poco che si è letto
viene subito cancellato dalla forza dei pensieri inutili che tengono banco. In
genere in questi casi i genitori dicono inconsapevolmente che non ha voglia di
studiare, ma poi aiutati ad approfondire, riconoscono che il ragazzo non riesce
ad applicarsi:
- la stanchezza mentale genera un senso di
avvilimento che investe la persona: la rende abitualmente triste, la porta a
rinchiudersi sempre più in se stessa, le crea la sensazione che tutto stia
crollando, che ormai non potrà andare più avanti. Nei momenti più acuti, tutto
diventa più nero del nero e la catastrofe totale sembra ormai inevitabile.
Questo stato a volte diviene l'anticamera del suicidio;
- la mente così turbata porta indirettamente a un
altro fenomeno: la ricerca del letto, chiudendosi in camera anche nelle ore del
giorno. Oggi il caso di giovani e ragazzi che gradualmente restringono la loro
vita a questa forma solo vegetativa, rifuggendo da ogni impegno e dal
frequentare la vita sociale, è sempre più frequente, man mano che dilaga
maggiormente il ricorso alle forme dell'occulto. In questi casi il letto attira
sempre, perché nel letto o nel cuscino c'è qualcosa di fatturato che richiama la
persona, al fine di poter continuare a sprigionare su di lei la sua azione
malefica anche nelle ore in cui normalmente non si dovrebbe stare a letto.
Chi è soggetto a queste cose deve tener presente
la regola che nel letto e nella camera ci deve stare il meno possibile. Deve
cercare invece di evadere dalla casa, uscire all'aperto, cambiare ambiente,
creare rapporti sociali e di incontro.
Secondo sintomo: gravi disturbi allo stomaco
Degli oggetti fatturati fatti ingerire e che poi
rimangono nello stomaco ho già parlato qua e là in altri articoli, spiegando le
tecniche del maleficio e rispondendo alle domande al riguardo.
Qui voglio sottolineare l'importanza fondamentale
del fatto. La fattura opera sulla vittima per mezzo di influssi negativi
prodotti da soggetti fisici, preparati precedentemente con riti propiziatori
nei laboratori dei maghi.
Si comprende facilmente che più l'oggetto
fatturato è vicino come distanza e presente come continuità di tempo alla
persona, più è efficace l'azione malefica. Quindi gli oggetti possono essere
messi nella casa o nei dintorni immediati di casa, nel laboratorio o
nell'ufficio, dentro l'auto, nei cuscini.
Ma in ogni caso dato che la gente si muove, il
contatto con queste cose viene continuamente interrotto e a volte per tempi
lunghi: in ufficio non ci si sta sempre, nella casa o nell'auto neppure, sul
cuscino la testa ci riposa solo nelle ore della notte.
La carica più efficace è quindi quella di piazzare
il fatturato all'interno del corpo stesso: così, più che vicino, è al di dentro
e la continuità non si interrompe mai neppure per qualche minuto. L'oggetto può
essere di minuscole proporzioni, sia di materia solida che liquida e non è
difficile creare occasioni per cui una persona possa mangiare o bere qualcosa
preparato allo scopo.
Una persona che faceva "manovalanza" per un mago,
poi convertitasi, mi ha raccontato di una delle pratiche che ha visto fare in
laboratorio.
Dalla donna che voleva ottenere un legame d'amore
con un uomo, si faceva portare il sangue delle mestruazioni.
Lo essiccava e lo fatturava, quindi lo scioglieva
in acqua e il liquido veniva iniettato con la siringa dentro i cioccolatini che
all'interno hanno la parte molle o contengono liquori; poi in qualche modo
finivano per essere offerti all'uomo.
Questa testimonianza è sicura.
Se però non trovano un modo naturale di farli
abboccare all'amo, agiscono in modo preternaturale per mezzo di spiriti come
ordinariamente fanno con la roba che si trova dentro i cuscini.
L'oggetto nello stomaco agisce ininterrottamente
24 ore su 24, i sintomi che possono svelarne la presenza sono principalmente:
- difficile digestione, senso di pieno allo
stomaco per cui si pensa di non dover mangiare, a volte anche difficoltà o
ripugnanza a ingerire cibi (anoressia), dolori e pesantezza, conati di vomito
ripetuti e anche violenti a seguito dei quali spesso non esce niente, se non
un po' di saliva, altre volte escono cose strane: questo è segno positivo di
liberazione;
- riflessi negativi sul funzionamento
dell'intestino provocati dall'azione devastante sulla digestione;
- un sintomo particolare, che può sembrare un po'
strano, è un'ondata di angoscia che parte dallo sterno e sale fino alla gola e
alla testa.
Sono molti i pazienti che avvertono momenti di
pessimismo più nero, che generano attimi di supremo sconforto, abbiano origine
proprio da qualcosa che parte dallo stomaco e arriva alla testa per via
esterna.
In questi casi oltre all'uso di bere acqua santa e
di condire i cibi con olio e sale benedetti, giovano anche il mangiare poco e
con frequenza e l'uso moderato di farmaci che aiutano la digestione.
Ritorna sempre la domanda di come sia possibile,
nel continuo passare del cibo nello stomaco, che queste piccole particelle
malefiche rimangano per anni e anni ferme nello stomaco.
Un film sulle apparizioni di Lourdes, che ha avuto
un gran successo qualche anno fa, si apriva con la solenne affermazione: "Per
coloro che credono tutto è possibile, per coloro che non credono nessuna
spiegazione è sufficiente".
Cosi è: per chi crede a queste cose, anche per
questo fatto è possibile una spiegazione. Se si pensa che queste particelle di
cibo ingerite sprigionano potenzialità negative ininterrottamente 24 ore su 24
come si è detto, si può anche comprendere che parte di questa energia venga
utilizzata perché il materiale resti posizionato là dove si trova, mentre
l'altro cibo, finita la digestione, passa all'intestino.
Quando l'azione potente della presenza dello
Spirito Santo, nella vita del credente che fa un sincero cammino di Fede,
ridurrà gradualmente la potenza malefica di queste particelle, esse non avranno
più neppure la forza per rimanere nello stomaco e usciranno per via intestinale
come gli altri cibi.
Il mondo dell'occulto è come l'elettronica: chi
non ne conosce i punti base come i bit, i chips, gli input, non potrà mai
spiegarsi la multiforme operatività di aggeggi così piccoli.
Il mondo dell'occulto ha alcune realtà
fondamentali; una volta comprese e accettate, si spiega tutto.
Per coloro che invece negano tutto a priori e in
blocco, con la frasetta degna delle intelligenze più elevate: "Ma che sono
queste cretinate!", nessuna spiegazione è sufficiente. Pastori della Chiesa e
laicisti illuminati, copritevi sempre dietro tale espressione: la beatitudine
accordata agli ignoranti sarà sempre con voi.
Terzo sintomo: avversione al sacro
Una volta accettato il principio esposto sopra,
che soltanto una barriera religiosa può contrastare il male con tutte le sue
svariate manifestazioni, resta evidente che satana farà di tutto perché la
persona che vuol colpire si allontani gradualmente da ogni pratica religiosa,
sia individuale che collettiva.
Questo è il terzo dei tre segni fondamentali per
giudicare se si è colpiti da azioni malefiche; è di grande importanza perché
fa comprendere più a fondo come la reale via di liberazione non passa
attraverso iniziative esterne alla persona, ricercate negli operatori della
magia o anche nei ministri della Chiesa.
Cercare affannosamente una mano santa, che
dall'esterno tolga questo male, è normalmente l'impegno principale di chi si
sente colpito da fenomeni preternaturali.
Ho letto da un esposto esteso da un esorcista
francese, che il fatto che lo aveva maggiormente sorpreso era che, tra le tante
persone che aveva ricevuto, non ce n'era stata una sola che fosse arrivata da
lui col pensiero di dover fare lei stessa qualcosa per essere liberata. Tutti
avevano la precisa sensazione che dovevano trovare qualcuno che avesse il
potere di spazzare via il male allo stesso modo con cui il dentista strappa via
il dente malato. E così anche in Italia.
È importante perciò che in presenza di questi
disturbi, il paziente scopra che ha subìto una sottile ma sistematica difficoltà
nell'incontro con Dio.
Comincerà allora a rendersi conto che soltanto con
un graduale ritorno alla pratica religiosa potrà raggiungere la liberazione.
"Da quanto tempo hai incominciato ad avvertire
questi fenomeni strani?".
"Da quanto tempo hai incominciato a distaccarti
dalla pratica religiosa?". Sono queste le due domande che rivolgo
successivamente alle persone con cui tratto, per aiutarle a convincersi di
questa realtà. Cercando di ricostruire l'inizio dei mali e quello del distacco
dalla religione, scoprono con sorpresa che coincidono e comprendono il
significato di questa coincidenza. Capire poi che la ripresa della vita
religiosa sia la via migliore per difendersi, scaturisce come conseguenza
logica.
Esaminiamo ora nei particolari i principali
aspetti dell'avversione al sacro:
- distacco graduale per chi in qualche modo è
praticante. Si incomincia spesso con pensieri vaghi sulla Fede: forse non è vero
niente, se Dio è Amore perché c'è tanto male, a che serve pregare e andare in
Chiesa...
- mille motivi si sommano gradualmente per non
far trovare più il tempo per pregare personalmente o per andare in Chiesa;
- come ci si mette a pregare, la testa parte. Si
stabilisce, per esempio, alla sera, prima di andare a letto, di recitare alcune
preghiere tra le più comuni. Si inizia, ma dopo un po' ci si accorge che la
mente se ne è andata altrove, le preghiere stabilite non sono state dette
perché, come un colpo di spugna porta via lo scritto dalla lavagna, così
qualcosa di invisibile ha cancellato il programma fissato;
- disagio a stare in Chiesa e a partecipare
comunque a preghiere comunitarie. Dato che la preghiera fatta insieme ad altri è
sempre più efficace, è anche perciò la più ostacolata. Stando insieme in Chiesa
per le celebrazioni liturgiche si possono sentire sensazioni di stanchezza, di
nausea, di confusione mentale, di svenimento.
Sentiamo spesso dire ai pazienti: "Io in Chiesa
non è propriamente che non ci vado, ma non mi sento di stare con gli altri,
preferisco perciò intrattenermi un po' quando non c'è nessuno".
- La stessa difficoltà si trova per le
partecipazioni alle preghiere nei gruppi ecclesiali. La prima volta che le
persone vengono da me, se avverto che c'è veramente qualcosa di malefico, chiedo
1'impegno a partecipare a qualcuna delle diverse riunioni di preghiera che
facciamo per queste situazioni.
L'adesione in genere c'è, ed è anche sincera, in
vista di una possibile guarigione. Ma le metto subito in guardia, specialmente
quando il caso ha una certa gravità: "Stai attento che da solo, almeno le prime
volte, non ce la farai a venire; perciò accordati con qualche persona di
famiglia qualche conoscente per venire insieme".
Anche il rapporto con il Sacerdote esorcista non è
bene che sia tenuto completamente segreto; senza l'aiuto di qualche familiare o
di qualche persona amica il cammino per un avvicinamento maggiore a Dio sarà
stroncato da satana fin dall'inizio, in mille maniere diverse.
Sono quattro i sintomi principali che disturbano
la preghiera in questi casi: 1) mente non riesce a concentrarsi per via continue
distrazioni; 2) una strana voglia di sbadigliare senza interruzione; 3) il
bisogno di ridere, di ridere tanto; 4) una sonnolenza profonda che non si riesce
a vincere.
Una volta cercavo di liberare con 1’esorcismo una
signora colpita da un maleficio. Nonostante fosse molto religiosa seria e tanto
desiderosa di guarigione, non riusciva a trattenersi dal ridermi forte in faccia
e se ne scusava con me provando tanta angoscia.
Ma noi che siamo del mestiere sappiamo, anche
attraverso gli indemoniati, che quello di riderci in faccia è uno degli
atteggiamenti più comuni degli spiriti del male. Testoni proprio questi diavoli!
Nonostante tutte le legnate che hanno ricevuto in
duemila anni da Sacerdoti e il Signore Gesù, non hanno ancora imparato il
proverbio che dice: "Ride bene chi ride per ultimo". La Madonna vince sempre.
Don Raul Salvucci -
esorcista
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